Primo intervento chirurgico alla Fratta per un bambino di 5 anni con una frattura scomposta al braccio
Giovedì scorso si è tenuto l’intervento alla Fratta su un bambino di 5 anni a seguito di una complicata frattura scomposta all’avambraccio. Una settimana prima, il bambino si era presentato al pronto soccorso dopo essersi fratturato il braccio in una caduta mentre correva. Inizialmente, l’osso fratturato era stato riallineato tramite una manovra ortopedica e il braccio era stato ingessato. Tuttavia, dopo una settimana di controllo, è stata riscontrata una nuova frattura scomposta. È difficile far rispettare il “riposo” a un bambino di 5 anni. Pertanto, l’intervento chirurgico è diventato necessario. L’operazione, che è durata circa 40 minuti, è stata eseguita in anestesia generale dal dottor Panarella, con l’assistenza della dottoressa Cristina Navarra, direttrice dell’Anestesia e rianimazione pediatrica, e della dottoressa Roberta Cardinali, anch’essa anestesista.
Il dottor Panarella ha acquisito le sue competenze nell’ambito dell’ortopedia pediatrica durante la sua esperienza lavorativa negli Stati Uniti con il professor Ignazio Ponseti, pioniere nel settore e nel trattamento del piede torto, e con il professor Stuart Weinstein, rinomato esperto in chirurgia vertebrale pediatrica.
“L’avambraccio del bambino era stato ingessato, ma la frattura si era successivamente scomposta”, spiega il dottor Panarella. “Di conseguenza, abbiamo deciso di intervenire chirurgicamente. Per evitare un trauma al bambino, abbiamo optato per l’anestesia generale. È stato possibile grazie alla presenza del servizio di anestesia pediatrica nell’ASL, un aspetto di fondamentale importanza per effettuare interventi chirurgici sui bambini senza doverli trasferire in ospedali pediatrici”.
Il bambino si è risvegliato tranquillo e tornerà per un controllo dopo una settimana. “Nel percorso perioperatorio del paziente pediatrico”, spiega la dottoressa Navarra, “è di primaria importanza la preanestesia somministrata in reparto per ridurre ansia, stress e ricordi legati alla procedura. La presenza del genitore in sala operatoria, inoltre, tranquillizza ulteriormente il bambino, che si addormenta più serenamente. È fondamentale anche il trattamento farmacologico per prevenire e gestire il dolore postoperatorio, sia in ospedale che a domicilio, con una terapia adeguata all’età e al peso del bambino. La gestione del dolore è importante per instaurare un rapporto di fiducia tra il bambino e il medico, specialmente quando si tratta di pazienti pediatrici”.