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Sperimentando Opzioni Terapeutiche nel Trattamento a Due Fasi delle Infezioni Periprotesiche dell’Anca: Spaziatore Cementato e Girdlestone

Sperimentando Opzioni Terapeutiche nel Trattamento a Due Fasi delle Infezioni Periprotesiche dell’Anca: Spaziatore Cementato e Girdlestone

Titolo rielaborato: “Impatto del Trattamento Two-Stage con o Senza Spaziatore in Cemento nelle Infezioni Periprotesiche dell’Anca: Uno Studio Retrospettivo”

Introduzione:
L’approccio two-stage per il trattamento delle infezioni periprotesiche croniche dell’anca è stato ampiamente riconosciuto come la “gold standard”. Questa procedura prevede la rimozione della protesi infetta, con o senza l’utilizzo di uno spaziatore in cemento antibiotato, seguito dal reimpianto della protesi. In questo studio, abbiamo esaminato i risultati funzionali e il controllo dell’infezione nei pazienti sottoposti al trattamento two-stage con o senza l’uso di uno spaziatore in cemento.

Materiali e metodi:
Abbiamo condotto uno studio su un gruppo di 67 pazienti, suddivisi in due categorie: un gruppo trattato con il metodo two-stage con uno spaziatore in cemento (Gruppo A) e l’altro senza uno spaziatore (Gruppo B). La funzionalità è stata valutata utilizzando il punteggio Harris Hip Score (HHS), mentre le radiografie sono state utilizzate per valutare la differenza nella lunghezza degli arti e l’offset articolare.

Risultati:
Nel Gruppo A, il 94,4% dei pazienti ha subito il reimpianto della protesi, rispetto al 74,2% nel Gruppo B (p < 0,001). Non ci sono state differenze significative nella valutazione della differenza nella lunghezza degli arti e dell’offset tra i due gruppi. Nel follow-up finale (durata media: 42 mesi), i pazienti del Gruppo A hanno dimostrato una migliore ripresa funzionale rispetto al Gruppo B (media HHS 77,1 vs 56,2; p < 0,001).

Conclusione:
Questo studio presenta alcune limitazioni, ma indica che il trattamento two-stage con l’utilizzo di uno spaziatore in cemento antibiotato può portare a risultati funzionali superiori. Tuttavia, il trattamento senza spaziatore può essere considerato un’opzione definitiva per i pazienti con maggiori comorbidità o problematiche anatomiche locali. Studi prospettici su larga scala potrebbero confermare questi risultati.

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