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Ecocolordoppler venoso degli arti inferiori: cos’è e a cosa serve

Ecocolordoppler venoso degli arti inferiori: cos’è e a cosa serve

L’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori è un esame non invasivo che consente di visualizzare e analizzare i vasi venosi delle gambe. Utilizzando ultrasuoni combinati con la funzione Doppler e velocimetrica, produce immagini dettagliate della circolazione sanguigna venosa. Questo esame è fondamentale per individuare eventuali patologie venose negli arti inferiori e determinare il trattamento più adeguato.

Ecocolordoppler venoso degli arti inferiori: utilità e funzionamento Ne parliamo con il dottor Athos Popovich, chirurgo vascolare presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

A cosa serve l’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori? L’ecocolordoppler offre immagini ad alta definizione grazie a un sistema ecografico associato all’effetto Doppler, che elabora digitalmente i flussi venosi nei vasi e visualizza le valvole. Questo esame permette di valutare la pervietà delle vene in caso di sospetta trombosi venosa o superficiale, misurare la funzione valvolare delle vene e identificare eventuali difetti come il “reflusso” e l’insufficienza valvolare.

L’esame è indicato in presenza di sintomi agli arti inferiori come:

  • Edema
  • Sensazione di peso
  • Eritema
  • Chiazze cutanee
  • Dilatazione delle vene superficiali
  • Vene varicose

Come funziona l’esame ecocolordoppler venoso alle gambe L’esame valuta sia il sistema venoso profondo che quello superficiale, preferibilmente con il paziente in piedi. È rapido, non invasivo, privo di controindicazioni e indolore. Dopo l’applicazione di un gel, il medico utilizza una sonda per esaminare i vasi e le immagini vengono visualizzate su un monitor.

Il flusso sanguigno viene rappresentato in movimento, usando una scala di grigi o colori: il blu indica il flusso verso il cuore, mentre il rosso indica il flusso in senso opposto. Questo dettaglio permette di studiare la patologia varicosa nei minimi particolari e di suggerire l’intervento correttivo più indicato, come la termoablazione, l’intervento tradizionale o la legatura delle vene perforanti.

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