Un nuovo tutore per polso e mano Ispirato al bozzolo del baco da seta
Gli scienziati del laboratorio Nemolab, specializzato nelle malattie neuromuscolari, hanno sviluppato un nuovo “tutore polso-mano” utilizzando la stampa 3D. Questo tutore si ispira alla struttura reticolare del bozzolo dei bachi da seta ed è caratterizzato da flessibilità, leggerezza, alta traspirabilità e resistenza.
Il progetto è il risultato della fusione tra il fascino e la perfezione della natura e l’innovativa tecnologia della stampa 3D messa a punto dall’uomo. Il team di 3D Printing Lab, uno dei laboratori di Nemolab, ha impiegato due anni per sviluppare il primo tutore polso-mano bio-ispirato. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Biomedicines” e rappresentano un cambiamento nell’approccio alla realizzazione di questa ortesi, fondamentale nel supportare il progressivo indebolimento dei muscoli della mano, sintomo comune in malattie neurodegenerative gravi come la Sla, la Sma, le distrofie muscolari, la malattia di Parkinson e le lesioni spinali.
Il tutore è estremamente leggero e resiliente, in grado di adattarsi alle necessità di ogni paziente. Le proprietà meccaniche di flessibilità, traspirabilità e resistenza del bozzolo dei bachi da seta sono state sfruttate e riprodotte attraverso la stampa 3D, consentendo di realizzare un ausilio altamente personalizzato in tempi brevi e con costi contenuti. La tempestività nella realizzazione e l’adeguamento costante in base all’evoluzione della malattia e alle esigenze della persona sono criteri fondamentali per garantire l’efficacia dell’ortesi.
L’ausilio si adatta alle caratteristiche specifiche di ciascun individuo. La rigidità delle celle che compongono l’ortesi può essere regolata in base alla necessità di sostegno della mano, rendendo la struttura reticolare più compatta o più flessibile a seconda delle esigenze. Il tutore permette di intervenire efficacemente per prevenire contratture articolari, contrastare il rischio di accorciamento muscolare e ridurre il dolore, migliorando così la funzionalità e l’uso della mano.
Questa innovativa soluzione è il frutto di una sinergia tra pratica clinica e ricerca scientifico-tecnologica e dimostra il grande potenziale della stampa 3D nella realizzazione di dispositivi medici bio-ispirati e altamente personalizzati per migliorare la qualità di vita delle persone affette da malattie neuromuscolari. Il finanziamento ottenuto da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, con il sostegno volontario del Rotary Club Milano Linate, ha contribuito a sostenere l’attività di ricerca e sviluppo di questo progetto pionieristico.